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11 settembre 2024

POLITICA PER IL CORRETTO IMPIEGO DEGLI ANTIBIOTICI

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Dialogo di salute pubblica sulla sorveglianza della resistenza agli antibiotici

La cultura della prevenzione delle infezioni è una delle maggiori esigenze in materia di salute pubblica in questo momento. Gli ospedali sono in prima linea nella sorveglianza della resistenza agli antibiotici perché sono i primi a incontrare pazienti con infezioni o colonizzati da un organismo farmaco-resistente. Guarda gli esperti AMR discutono le ultime novità nella sorveglianza della resistenza agli antibiotici per identificare le epidemie prima che si verifichino, per tenere traccia delle tendenze e per contribuire allo sviluppo dei vaccini. 

 

Trascrizione

Alessandro Rossi, Ph.D.: “Gli ospedali sono in prima linea nella sorveglianza della resistenza agli antibiotici perché sono i primi a incontrare pazienti con infezioni o colonizzati da un organismo farmaco-resistente”.

 

Jennifer L. Dale Ph.D.: “Stiamo cercando di identificare i focolai epidemici prima che si verifichino o gli organismi che producono principalmente carbapenemasi prima che possa verificarsi qualsiasi tipo di evento di trasmissione su larga scala, in modo che i nostri epidemiologi siano in grado di tenere traccia delle tendenze e di aiutare nello sviluppo dei vaccini o di cercare eventi di trasmissione per impedire che qualsiasi cosa esca da un ambiente sanitario si trasmetta a un altro contesto sanitario”.

 

Alessandro Rossi, Ph.D.: “Vedo più lacune a livello di strutture di assistenza a lungo termine, dove questa cultura di prevenzione delle infezioni non esiste.”

 

Philip Dykema: “Al momento una delle principali necessità nella salute pubblica, quando si tratta di questi organismi produttori di carbapenemasi, riguarda la presenza di cinque geni principali, in uno di essi gli organismi produttori di ossipenasi hanno parecchi alleli, quindi abbiamo situazioni di PCR con un singolo pozzetto: si analizza un gene, si passa al successivo. Una serie di pozzetti e un solo organismo, abbiamo bisogno di un PCR multiplex complesso con un set di geni in un solo pozzetto, è fondamentale per noi per ridurre la quantità di manodopera e i costi”.

 

Dott.ssa Jennifer L. Dale: “Abbiamo una collaborazione molto solida con i nostri partner clinici al fine di eseguire test di sorveglianza; questo richiede un vero rapporto di comunicazione tra i laboratori ospedalieri per il tipo di test di sorveglianza che vogliamo eseguire e per ottenere i campioni presso il laboratorio di sanità pubblica per i test”.

 

Philip Dykema: “La nostra capacità di rilevare questi organismi si basa principalmente sulla PCR e quindi dobbiamo eseguire l’estrazione degli acidi nucleici dagli organismi ed eseguire varie piattaforme PCR. Apprezziamo le piattaforme autonome, in altre parole la piattaforma è una cartuccia plug-and-play in cui il rilevamento può avvenire senza dover eseguire le estrazioni e quindi impostare la PCR, che risulta laborioso in termini di tempo, ovvero richiede da 4 a 5 ore per un solo organismo. Con la cartuccia, basta inserirla e posizionarla nello strumento e puoi allontanarti e dedicarti ad altro”.

 

Alessandro Rossi, Ph.D.: “Quello che facciamo è importante perché prevenendo la diffusione di patogeni molto difficili da trattare si evitano decessi e morbilità non necessari, nonché perdite economiche”.

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